28 settembre 2005

Campagna interattiva

Molto spesso l’acquisto di qualcosa, qualsiasi cosa, è guidata dalla sua campagna pubblicitaria, e per fortuna diranno i pubblicitari, ma oramai per raggiungere il grande pubblico sembra funzionare solo la carne.
Per carne intendo ovviamente seni prosperosi per vendere gioielli, sederi tondeggianti per decantare la bontà di un silicone, un semi – striptease per un orologio e così via… è chiaro che potrei continuare all’infinito.
Inutile dire che anche i VG non siano esenti da questo problema, anche se in maniera minore, e riferimenti più o meno sessuali e immagini ammiccanti la fanno da padrone sulle copertine di molti videogiochi o all’interno dei giochi stessi.
Ad esempio ultimamente è stato montato un caso, soprattutto in America da parte della ex first lady Hilary Clinton, sul famoso gioco GTA San Andreas della famigerata software house Rockstar; un programmatore olandese, se non ricordo male, ha trovato un serie di codici nascosti, e quindi non fruibili dal gioco finito a meno di patch, dove c’erano scene di sesso esplicito. Superfluo dire che il gioco ha avuto un incremento di vendite non indifferente…
È finita quindi la creatività dei pubblicitari, il sesso, mostrato suppergiù manifestamente, è l’unico agente veicolante nella scelta di un prodotto rispetto ad un altro?
Personalmente penso di si, i creativi non si guadagnano, per la maggior parte, il proprio stipendio.. troppo facile mostra cosce o addominali per vendere pellicce e gelati.
Ma ci sono dei casi anticonformisti.
Proprio in questi giorni la multinazionale Sony ha creato una campagna “scoppiettante”.
Alle fermate dell’autobus infatti sono stati montati dei pannelli con la carta da imballaggi, quella per intenderci fatta da bolle che si possono scoppiare, con sopra impressi i simboli storici della propria console da gioco ovvero X, O, TRINAGOLO E QUADRATO
L’idea, seppur molto semplice, secondo me è geniale.
Una pubblicità dove si può “interagire” attivamente, dove ognuno, di ogni età è “tentato” a giocare, chi resiste alle bolle da scoppiare?
La miglior campagna pubblicitaria degli ultimi anni?
Probabile, ma sicuramente seconda a quella della rivista per uomini “Playboy” di qualche anno fa; dove per assurdo c’erano ragazza in bikini, che poi veniva sciolto in caso di pioggia.
http://www.joystiq.com/entry/1234000770060040/


1 Comments:

Blogger Roberto Blarasin said...

Come dei moderni geroglifici... Questo si lega moltissimo al libro di Ferraris "Dove sei? Ontologia del telefonino". Leggere per credere. Complimenti per i post, frunti, sono mooooolto interessanti.

28 settembre, 2005 15:55  

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