30 settembre 2005

I Revoluzionari devono sempre adattarsi

Da sempre gli innovatori devo trovare un giusto equilibrio per far capire a tutti dove vuole arrivare o quantomeno per far in modo di persuadere le persone che a volte bisogna cambiare totalmente modo di pensare per evolversi e poter vivere meglio.
Giusto?
Questa prefazione mi è servita per introdurre l’argomento del giorno.
Mamma Nintendo (come amano definirla i fan) ha da poco presentato il rivoluzionario joypad (ma è sbagliato chiamarlo così) della console di prossima generazione il Revolution (in uno slancio di creatività del reparto marketing della Nintendo ).
La console fin dal nome denota una propensione verso l’innovazione e verso un nuovo modo di concepire il videogioco.
Da sempre, serve un’altra doverosa spiegazione, la Nintendo cerca di allargare il mercato dei videogiochi ad un numero maggiore di utenza, a volte riuscendoci ma molto spesso fallendo, questo joypad è pensato per il nuovo utente che non pratico dei moderni pad (fino a 8 pulsanti e tre leve direzionali), ma incuriosito, da questo mondo, può avvicinarsi ai videogiochi in maniera molto intuitiva.
Il nuovo pad, che di fatto assomiglia ad un normalissimo telecomando, ha la capacità di far interagire il fruitore del game con il suo alter-ego virtuale usando la sua fisicità; come sempre sarebbe più facile farlo vedere che spiegarlo ma non posso pellegrinare nelle vostre case, se per esempio giochiamo a golf possiamo imitare il movimento della mazza eseguendo fisicamente il movimento, se vogliamo pescare possiamo muovere il pad come se fossimo Sampei (pescatore per i mari va…), se volgiamo effettuare un combattimento all’arma bianca possiamo simulare gli affondi con i movimento relativi del pad.
Tutto molto bello e molto intrigante naturalmente trascurando i problemi di esclusività dei giochi (quante software house programmeranno un gioco esclusivamente per questo tipo di interatività, quando le altre due console hanno un’interfaccia standard?).
Per ovviare a questo si pensa già ad un adattatore che permetta di fruire dei giocni standar o quelli vecchi (funzionalità garantita dalla dirigenza della grande N).


Cosa vuol dire questo? A prescindere del coraggio della Nintendo ad intraprendere questa svolta “epocale” (fino ad oggi l’evoluzione dei joypad è stata “lineare”) e dell’estro mostrato, la Nintendo del piegarsi al mass market per poter “sopravvivere” alla prima fase di adattamento dell’utente medio verso questo nuovo modo di giocare e creare questo adattatore ad hoc per garantire un buon numero di giochi fin dall’inizio.
Tutto questo per non trovarsi nell’attuale situazione di carenza cronica di giochi third party (ovvero creati da software house esterne alla casa produttrice dell’hardware, la norma in ambito ludico).